Avevo promesso che vi avrei raccontato la cosa più bella e significativa a cui ho assistito questo mese. E tutto questo tra una macchina in panne mentre andavo a presentare il libro a Bergamo e l’ansia crescente delle prossime date che si avvicinano al Todays Festival di Torino e al Monk a Roma.
Non si tratta secondo me soltanto di un evento, ma di un vero e proprio spartiacque, qualcosa che credo sancisca e segni profondamente una nuova epoca. Vedo una generazione – non la vostra, dico ai perplessi, che ormai è spenta e non ha più nulla da dire – che rappresenta forse tutto ciò che resta di giusto e bello in questo paese. Quella genuinità che non è mediocrità e inettitudine, ma solo desiderio di cose semplici e sguardi un po’ più veri. All’Arena, al concerto di Calcutta, ho dimenticato di essere a Verona ma ricordato di essere nel mondo. Qui vi racconto come l’ho vissuta io.