Maria Antonietta, M¥SS KETA, Margherita Vicario: delle donne nell’indie

Se c’è una cosa che ho sempre fatto fatica ad accettare sono le imposizioni. Non si tratta però, la mia, di sterile venerazione per la ribellione fine a se stessa, ma dell’interesse per la giusta affermazione dell’uomo della propria libertà, in qualunque contesto.

La parola “libertà” è, come “amore”, una delle parole più abusate del globo terraqueo. La libertà entra in ballo continuamente e spesso nel modo più sbagliato e fuorviante possibile. La libertà non è uno stato d’animo, come molti romantici affermano, e non è nemmeno il poter fare quello che si vuole. La libertà invece è un delicato equilibrio tra i propri diritti e i propri doveri. Di solito tutti si ricordano dei diritti e quasi nessuno dei doveri.

Sono convinto che qualunque forma di ribellione non sia altro che lo specchio di una qualche necessità. Intendo che se c’è una reazione significa che, quasi sicuramente, nelle vicinanze c’è una qualche forma di costrizione o comunque di mancanza di libertà.

Una forma di costrizione, una delle tante che la società ci impone, sono le ricorrenze. La festa delle donne ad esempio è passata da un pezzo e in questo post mi concentrerò sulle nuove uscite nella musica italiana indipendente, come ogni volta, approfondendo però maggiormente le uscite femminili. Anche questa mia, nel suo piccolo, potrebbe essere una forma di ribellione. Visto lo spazio spesso esiguo che viene loro concesso nella musica.

Questo nuovo post di Stormi è dedicato agli esseri più ribelli e affascinanti dell’universo: le donne.

Tra gli album usciti di questa settimana ovviamente spicca il nuovo e imponente disco di Maria Antonietta: Deluderti”. Una cosa importante da dire è che la produzione e gli arrangiamenti sono di Colombre. Mi sembra un lavoro, per molti aspetti, davvero riuscito. Innanzitutto il fatto che le tracce non siano troppe permette a chi ascolta di concentrarsi sui particolari. Da quando iniziai ad ascoltare Maria Antonietta – ormai diversi anni fa – mi sono immaginato ogni sua canzone come una stanza piena di oggetti. Una specie di wunderkammer: una stanza delle meraviglie. Dovete pensare ai suoi brani come a delle camere e al loro interno tante cose piccole e preziose: quadri sulle pareti, cornici barocche, mobili d’epoca accanto a oggetti di design avanguardista. E poi ancora fotografie in bianco e nero dei nonni, cassetti pieni di oggetti come ditali da cucire, fili di lana tagliuzzati e colorati, bottigliette di acqua di Colonia.

Il lavoro sui testi è stato magistrale e riesce a confermare una volta di più il valore di questa artista, capace di aprire varchi spazio-temporali nella storia di ognuno e di prenderci per mano e condurci in posti delicati, di amori finiti o che ancora dovranno nascere, di ricordi nascosti sotto tappetini all’ingresso di case dove non abitiamo più da tempo.

Segnalo, tra gli album usciti questa settimana, il nuovo disco di Barberini che è riuscito a colpirmi con uno stile nell’insieme originale. La produzione è di Filippo Dr.Panìco, figura che seguo sempre con grande interesse. E ancora Yakamoto Kotzuga con “Slowly fading” e Go Dugong con “Curaro” che mi convince a tratti, nonostante dietro di lui ci sia il patrocinio della nobile 42records, per me una sicurezza. Bud Specer Blues Explosion si confermano con “Vivi, muori, Blues, ripeti”. Anche Tommaso Di Giulio esce con “Lingue”, un disco dall’aspetto molto intimo, che ho apprezzato perché nel racconto traspare coraggio. Piccola nota di merito per TAVO con l’album d’esordio “Funambolo”: alterna momenti più o meno felici, ma non si può certo dire non dimostri un certo talento. E, a proposito di donne della musica, la grande Mina che esce con il nuovo disco “Maeba”, forse un po’ ripetitivo, ma cosa le si potrà dire? Meglio star zitti ed ascoltare soltanto.

Periodo di definizione delle lineup sia per il MI AMI festival che per il concerto del 1 maggio. Trovate tutti gli aggiornamenti alle rispettive pagine Facebook.

Vi segnalo che è uscito il terzo appuntamento con “Door Selection” per il nuovo sito de Le Rane, in cui troverete un mio delirio sui Sigur Rós, indagati per evasione fiscale, e la performance televisiva di Cristina Scabbia dei Lacuna Coil.

Una delle cose più belle uscite questa settimana, non a caso una donna, è il nuovo singolo di Margherita Vicario “Castagne”. Ne parlerò anche sul nuovo appuntamento con la mia rubrica “Paese” su Dance Like Shaquille O’ Neal.

Vero gioiellino per Germanò, che con “Per non riprendersi” torna a farsi notare. Uno degli artisti della scena più sottovalutati da pubblico e critica.

Interessante anche “Marta” degli Agnello, che merita più di un ascolto.

Tra le cose nuove appena uscite che meritano poi ci sono gli A Toys Orchestra con “Lub Dub”.

Magistrale ancora Ketama126 con “Con te”, il cui video è uscito proprio ieri. Sincero as usual. Uno dei pochi, io credo, a dire sempre e comunque la verità.

Promosso anche Blumosso con “Diverso”. C’è qualcosa di diverso, su cui vale la pena soffermarsi. Il nostro tempo è prezioso, ma con questo brano è speso bene.

Valida anche “Pocket P song” di LNDFK, leggera, che ti arriva dentro come in punta di piedi.

Anche questa volta promossa – giuro ci provo a trovare punti deboli e difetti in lei, ma è così dannatamente difficile – M¥SS KETA con “STRESS”, una vera e propria presa di posizione contro il logorio della vita modena.

E Dorso che si riconferma con un brano che mi piace un casino: “Acrobazie”.

Probabile capolavoro in uscita per Lucia Manca, che dopo “Maledetto” torna con un grande singolo che ricorda certe belle cose della Bertè. Il nuovo brano si chiama “Bar Stazione”.

Poi c’è il video di Masamasa, che rappresenta degnamente il fiume in piena del brano “Contento”.

Così come Ruben Coco con “E invece io”, decisamente promosso, capace di risvegliare dentro sensazioni sepolte da tempo. Consigliata a chi in questo periodo ha il cuore freddo.

Tra i bocciati invece, che fatica, il nuovo ep dei Punkreas. Citando Cosmo: “Ci ho provato lo giuro, ma non riesco a capire. Cosa cazzo è successo…”. Non si può certo dire sia l’età, perché non vuol dire niente. Io ci vedo dietro solo tanta stanchezza.

O quello di Ex NovoVent’anni 2.0”: davvero molto limitato.

Ci sono i Nadir con “Galassia”: un po’ acerbi.

Mi dispiace molto, perché sono un loro estimatore, ma anche i Nadàr Solo non riescono a entusiasmarmi con “Quello sbaglio”. Ha l’aspetto di un brano piatto, perennemente pronto a iniziare, ma che non sembra mai trovare il coraggio di farlo. Li aspetto al varco, in attesa di qualcosa di meglio.

Ricordo che il mio blog personale Stormi è anche su FacebookInstagram e Spotify, dove trovate una playlist con dentro le cose migliori che ogni settimana segnalo.

Prima di salutarvi vi lascio un compito. Ho deciso che faremo un gioco.
Ascoltatevi bene e per intero, almeno una volta, il nuovo disco di Maria Antonietta.
Poi scrivetemi, via messenger di Facebook o Instagram cosa ne pensate.
Mi basta una sola parola.
Io le raccolgo tutte e la prossima volta vi dirò cosa è saltato fuori.

Baci anarchici.